domenica 18 luglio 2010

nel paese delle meraviglie

Pillola blu: fine della storia; domani ti svegli nel tuo letto e credi a quello che vuoi.

Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedi quanto è profonda la tana del bianconiglio.

The matrix

Quando Neo viene messo davanti alla possibilità di scegliere fra la pillola rossa e la pillola blu non conosce per niente la conseguenza delle due opzioni. Certamente sa che la condizione in cui si trova non promette niente di buono: dei loschi figuri vestiti come i blues brothers lo inseguono e lo seviziano, ma... potrebbe essere tutto un sogno. Altri sconosciuti, vestiti molto più alla moda... potrei definirli metal chic... gli fanno fare cose pericolose e improbabili, ma gli offrono in cambio la verità.

Ho sempre avuto il dubbio che la scelta epocale che ci viene raccontata nel film the matrix sia, in definitiva, la scelta fra due modi di vestirsi. Quello che è certo è la conseguenza devastante che ha sul protagonista Neo la scelta della pillola rossa. La scoperta di vivere in un mondo controllato da macchine pensanti che tengono gli esseri umani a mollo in una broda schifosa, inducendo nella loro mente l’immagine virtuale e buonista di una società vecchia di secoli (la nostra attuale) solo per produrre energia elettrica dai loro corpi ... è una di quelle che fanno la fortuna degli psicanalisti ... (se non fossero anche loro nella suddetta broda schifosa)!

La morale che mi serve estrarre da questa storia è che possiamo avere mille indizi davanti agli occhi, ogni giorno, che ci potrebbero fare capire come stanno le cose, ma non si riesce a vedere la verità (!!??!!@@) finché non si sceglie di vederla. E soprattutto una volta che si è fatta questa scelta non si può più tornare indietro.

Quando si è scelto di vedere che ogni sacchetto di plastica che compro al supermercato finirà sciolto nell’acqua che bevo o arenato sulla spiaggia dove prendo il sole; ogni diamante che compro per la mia fidanzata è passato per le mani di molti schiavi; ogni medicina che uso è stata perfezionata su bambini africani ignari che magari ne sono rimasti uccisi... allora si entra nella tana del bianconiglio e tutto cambia senso.

E allora litighi con la commessa che vuole rifilarti la gruccia di plastica per le mutande “..intanto le buttiamo via comunque”; ti schiuma la bocca quando qualcuno vuole i serramenti in PVC invece che in alluminio e diventi ostile con un caro vecchio amico solo perché ha ereditato il fuoristrada del nonno che consuma come una portaerei...

Qualche tempo fa ho sentito un’intervista alla moglie di Beppe Grillo che definiva un incubo andare a fare la spesa con suo marito: ore ed ore a leggere tutte le etichette, a confrontare le sedi dei produttori per scegliere quello più vicino, a cercare di individuare pesticidi, additivi e amministratori corrotti solo guardando il codice a barre!! Entrare nel tunnel di un’esistenza sostenibile ha i suoi pregi, ma anche alcune controindicazioni.

Il consiglio di oggi mira a introdurre in questo ordine di idee evitando troppe questione ideologiche.

E’ un piccolo software che si può scaricare gratuitamente da internet, si chiama echoes ed è stato realizzato con il contributo di Banca Etica per calcolare quanta energia si consuma nella propria casa (e quindi quanto si spende per produrla). Le operazioni da compiere per raggiungere la verità sono un po’ da smanettoni ma ricche di sorprese: prima si inseriscono i dati dello stato di fatto (prese dalle bollette, dalle istruzioni delle caldaie installate, insomma quelle cose che si dimenticano una settimana dopo che si è andati a da abitare in una casa nuova...). Poi si provano ad inserire le possibili varianti sostenibili: il programma mostra, con grafici colorati quanto e come si risparmierebbe se si installasse un impianto fotovoltaico, o un impianto solare termico, o geotermico, ecc...

La schiaffo morale che si riceve è notevole e le vecchie convinzioni si incrinano rapidamente.

E’ un po’ come aver scelto la pillola rossa ma non è necessario imparare il kung fu.

http://www.paea.it/it/echoes.php

Nessun commento:

Posta un commento