La professione di architetto in Italia è diventata molto complicata e sovente arida di soddisfazioni.
Ma quando la provvidenza ti manda il committente che hai sempre sognato, tutto diventa più semplice.
Il progetto per la casa di Carlo è diventato una lunga chiacchierata amichevole durante la quale entrambi abbiamo portato le nostre passioni e le nostre invenzioni. Il suo interesse per gli anni '50 (con qualche sguardo ai decenni circostanti) si è sviluppato in un'idea stilistica che si riconosce in ogni angolo dell'abitazione. Mi è rimasto solo il compito di mettere in bella la moltitudine di dettagli e stratagemmi usciti dalle infinite conversazioni (la sua signora è molto contenta che questo cantiere sia arrivato al termine...), per verificarne l'effetto prima di affidarli agli artigiani per la realizzazione.
Soprattuto è stato un sollievo poter evitare quei lunghi discorsi che solitamente si fanno ai clienti sulla necessità di separare sogni confusi e realtà; in questo progetto è stato chiaro fin da subito che ciò che si sarebbe visto alla fine sarebbe stata l'armonia delle forme, senza lasciare spazio a compromessi con la tecnologia sbandierata o con funzionalismi dozzinali.
Per tutti questi motivi esco da questa casa avendo imparato più cose di quelle che ho portato.
L'ingresso con il suo sontuoso sistema di illuminazione originale del 1957.
Il soggiorno e la gola di luce sotto al soffitto.
Lo studio illuminato dalla plafoniera di Max Ingrand per Fontana Arte del 1955.
La sala da pranzo e la cucina abbandonano gli anni '50 ma propongono forme minime che non si contrappongono al resto della casa.
La cucina sfuma verso l'esterno con un grande specchio verticale ed un ripiano in cristallo ripiegabile.
Il bagno con i pannelli che vanno a chiudere la "doccia che non c'è".
L'arredo della camera da letto e quello dell'ingresso sono un progetto della fine degli anni '50 di un famoso studio milanese. Sono stati d'ispirazione per lo stile dell'intera abitazione.
Lo slideshow dell'intera casa.
A questo punto l'ignaro lettore penserà: "facile lavorare bene quando non ci sono limiti di costo!".
Qui di seguito riporto alcuni dettagli che spiegano come si sia riusciti ad ottenere un livello qualitativo altissimo con la sola cura di restare lontani dai mobili firmati e facendo realizzare tutti i nuovi arredi da artigiani di fiducia. I costi finali sono da grande distribuzione grazie anche alla meticolosa ricerca di soluzioni semplici ma efficaci.
I copricaloriferi in MDF.
La doccia che non c'è.
Il portarotolo che scompare.
Ed infine l'essenziale e indispensabile tavolino da cocktail!
Lo slideshow dei dettagli.
I miei colleghi si mettano il cuore in pace: ho già opzionato la consulenza di Carlo in esclusiva per i prossimi 50 anni....
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