Vi propongo un divertente passatempo che potrete esercitare da soli o in compagnia nei luoghi di vacanza ma anche intorno a casa vostra o magari proprio in casa vostra.
- Scopo del gioco:
distinguere una buona architettura da una cattiva architettura (l'ho messa giù un po' dura: il gioco permette di valutare uno dei fattori che fanno questa differenza, però, forse, il più significativo).
- prima regola del gioco: una buona architettura è proporzionata così come è proporzionato il corpo umano, una cattiva architettura è evidentemente squilibrata.
- cenni storici sulla prima regola:
se prendete una moneta da un euro, se questa è stata coniata in Italia, su una della facce troverete il corpo di un uomo, nudo, che, bontà sua, sembra avere quattro braccia e quattro gambe. Si tratta del celeberrimo uomo di Vitruvio disegnato da Leonardo da Vinci più o meno negli anni in cui Colombo metteva piede, per la prima volta, sulle Indie Occidentali. Quel disegno nasce dal bisogno di aggiungere delle illustrazioni ad un monumentale libro intitolato "L'architettura" scritto, molti secoli prima, da Vitruvio Pollione per ingraziarsi l'imperatore Augusto e magari per farsi dare degli incarichi per realizzare qualche sontuoso edificio. Probabilmente Augusto non restò molto impressionato, dal momento che non c'è traccia di edifici progettati dal nostro eroe in tutta Roma, però la sua immortalità nasce dal fatto che il libro avrà la sfacciata fortuna di essere l'unico testo sull'architettura classica ad essere tramandato dai trascrittori medievali per arrivare sui tavoli dei Grandi Pensatori rinascimentali che ne faranno il testo sacro di ogni architetto da allora e per i prossimi 10 000 anni almeno.
Se si vuole capire qualcosa di architettura prima si va a vedere cosa dice Vitruvio, poi, se restano ancora dei dubbi, ci si può rivolgere altrove.
Il problema è che nel corso delle trascrizioni medievali sono andate perse le illustrazioni che quasi sicuramente erano allegate al testo ed è per questo che Leonardo, così come molti altri prima e dopo di lui, decide di provare a disegnare quello che Vitruvio spiega a parole. Il disegno della moneta è relativo al terzo capitolo in cui Vitruvio spiega come la simmetria e la proporzione dei templi non possa che derivare dallo studio delle proporzioni del corpo umano e delle sue parti fra di loro.
- seconda regola del gioco: le misure di una buona architettura hanno origine dalle dimensioni del corpo umano mentre una cattiva architettura si dimentica che gli esseri umani faranno sempre dei passi che sono lunghi un metro (più o meno).
- cenni storici sulla seconda regola:
Una quindicina di anni fa ho assistito ad una conferenza dell'architetto olandese Aldo van Eyck: personaggio scomodo, rompiscatole, già allora settantacinquenne e ora non più tra noi. La lezione era divisa in due parti: nella prima van Eyck, molto divertito, mostrava immagini di edifici malfatti progettati da suoi colleghi famosi. Li chiamava per nome, per non offendere nessuno diceva, e mostrava un grattacielo di Philip con la porta d'ingresso alta 30 metri (forse un po' alta per un uomo di 1 metro e 80); l'ingresso di una banca di Arata dove, di 8 porte tutte uguali, solo una si apriva veramente (!!); un condominio di Aldo (quello sbagliato diceva) in cui l'ingresso era nascosto da una grande colonna cilindrica alta quattro piani (dove forse qualcuno sta ancora adesso cercando il modo di entrare).
La seconda parte era tutta dedicata ad una sola immagine: era la porta d'ingresso di una casa di fango in un villaggio del deserto africano. Van Eyck dedicò una buona mezz'ora per elencare in quanti modi quella fosse una buona architettura: quanto fosse larga e alta il minimo per far passare una persona con un secchio d'acqua in testa e non lasciar passare il terribile sole tropicale; quanto il gradino d'ingresso fosse alto il giusto per sedersi e conversare con chi passava per strada o sedeva dall'altra parte della strada e, allo stesso tempo evitare che le rare ma intense piogge facessero entrare fango all'interno; quanto lo spessore dello stipite fosse corretto per far sì che, chi stava seduto sul gradino potesse tenere la testa al riparo dal sole; e così via..
- premi: diciamo la verità, a fare questo gioco non si vince niente. O forse sì..
...un semino prezioso, una suggestione, per intuire che c'è da indossare un qualche tipo di lente per scorgere cosa, tra pilastri e travi, non è pilastro e trave
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