Alla Factory Andy Warhol si entrava, si passava e si diventava famosi.
L'unico biglietto d'ingresso richiesto era lo screen test.
Bisognava starsene almeno tre minuti (la lunghezza della pellicola in
macchina..) a fissare l'obiettivo. La regola era di non sbattere le
palpebre.. ma provate a spiegarlo a Lou Reed... (non si tolse nemmeno
gli occhiali).
Era un regola (forse) innocente nelle intenzioni
documentaristiche che però si trasformava in una vera e propria
iniziazione. E' vero che alla Factory tutti potevano entrare,
non era necessario essere invitati, ma lo screen test segnava la
perdita della propria intimità: tutto quanto diventava pubblico e
probabilmente la sconosciuta Ann Buchanan, che nel corso dei 4 minuti
e 30 del suo test versò più di una lacrima, forse si rese conto che mettendo la sua faccia su quella pellicola avrebbe per sempre schiacciato il tasto condividi della sua vita.
ci stai diventando sempre più poetico
RispondiEliminan.
caro anonimo,
RispondiEliminapensavo che avresti straordinariamente apprezzato questo post.... per una volta che ti do ragione...