La vita senza Zoe è un cortometraggio diretto da F.F.
Coppola nel 1989 e sceneggiato con l'aiuto della figlia Sophia allora
sedicenne. Si tratta di una breve favola newyorkese di soave leggerezza che
prende il senso da un gioco di parole dovuto al significato di Zoe, che è il
nome della protagonista, ma che in greco antico significa a sua volta “vita”, o
meglio ciò che dà senso alla vita.
Pochi giorni fa mi ero stancato di convivere con una penuria di biscotti a colazione ed ho
organizzato una spedizione per fare scorta presso uno spaccio goloso poco fuori
città. Ho usato l'offerta che mi era arrivata da uno dei car.sharing
disponibili a Milano e ho prenotato la mia prima automobile elettrica: Zoe.
E' come usare un videogioco di corse automobilistiche con
tutti gli aiuti inseriti.
Acceleratore, freno, sterzo e una coppia da motocicletta da
sbandierare orgogliosamente in mezzo al poco traffico festivo grazie alle numerose
e vistose scritte sulla carrozzeria. L'autonomia alla consegna era di 80 km e,
considerata la guida allegra, la vedevo consumarsi più rapidamente della
strada. Ovviamente questo è il limite delle automobili elettriche: hanno
un'autonomia che permette di usarle solo in città; ma visto che solo un folle
usa un'automobile in città (vd. comma 22) sono ancora dei mezzi senza senso. Io
però sono riuscito ad usarla su un tratto di autostrada. All'inizio ci sono
rimasto molto male perché lo spunto che sembrava infinito mi si fermava a 90
manco fossimo negli USA (sensazione nota come acceleratio interruptus).
Poi ho scoperto che schiacciando il tastone ECO si spegneva la corrispondente
lucina sul cruscotto e si poteva utilizzare l'intervallo da 90 a infinito. In
questa sede pubblica vi basti sapere che in qualche breve tratto ho superato i
90.... (i dati ufficiali dicono che si raggiunge velocità curvatura in
pochissimi secondi).
Sempre con il sorriso ed il bagagliaio pieno di biscotti
sono rientrato in città e sono arrivato alla palina vicino a casa mia dove
avrei dovuto riconsegnare la vettura e collegarla alla rete elettrica per la ricarica.
Ecco: il parcheggio riservatissimo ai veicoli elettrici era
occupato da un pistola endotermico. Il ragazzo dell'assistenza mi ha detto che
capita in continuazione. Ho dovuto parcheggiare lì accanto e poi ci avrebbero
pensato loro ad andare a ricaricare la vettura che però non avrebbe più potuto
essere utilizzata da qualcun'altro.
Per questo ho pensato che viviamo una vita senza Zoe perché
non ce la meritiamo.
Tristezza.