lunedì 26 dicembre 2011

realtà sminuita



Ogni volta che mi esalto per qualche innovazione tecnologica che sembra sovvertire completamente l'equilibrio, la forma e la percezione del mondo contemporaneo, mi viene sempre in mente un mio vecchio professore che sosteneva che dal medioevo in poi non c'è stato nessun cambiamento nell'organizzazione sociale e che la tecnologia può solo accelerare o spostare superficialmente meccanismi che sono molto più radicati e stabili di quanti sembra.
Nell'articolo che linko qui di seguito si parla di realtà diminuita, vale a dire di un sistema di visualizzazione che, usando uno strumento tecnologico come tramite (ad es. una telecamera e uno schermo, o anche un cellulare evoluto), permette di filtrare il nostro sguardo in tempo reale eliminando gli elementi che non ci interessano o che ci infastidiscono.
Lascio al collegamento la spiegazione tecnica e riporto solo uno strabiliante video.


Non c'è più la Realtà di una volta



Per noi che ci occupiamo di progettare lo spazio questa tecnologia fa subito saltare in mente una lunga sequenza di applicazioni più o meno utili e quasi sempre divertenti (far sparire potrebbe essere ancora più stimolante che costruire...).
Però c'è una frase che hanno messo gli inventori sul loro sito che mi ha bloccato l'entusiasmo: 
 ...the field of Diminished Reality is the study and research into tools that remove parts of the world around us.
Se questo è lo scopo dell'operazione allora lo strumento mi sembra troppo soft: quando si è tutti d'accordo che parti della realtà debbano essere rimosse allora gli strumenti, fin dal medioevo e anche molto prima, sono il piccone e la mazza. 
Se invece il fascino dello strumento è figlio dal vizio diffuso di non voler vedere cose che ci devono essere ma che urtano il nostro senso estetico allora il problema diventa progettuale e va a ravanare una ferita aperta.


Troppe volte ho ricevuto prescrizioni progettuali per colorare con tinte mimetiche degli edifici immersi nel verde, o dare carattere naturaliforme e meandriforme a canali artificiali.
Toppe volte ho sentito amici e nemici invocare una colorazione verde (!!!!!) per i viadotti autostradali che rovinano il paesaggio. Troppe volte ho visto turisti aspettare che non ci fossero persone o automobili che ingombrassero i loro scatti da cartolina.


I paesaggi da mulino bianco sono solo nella nostra testa e dentro al software della realtà diminuita. Nella realtà i viadotti ci sono e gli edifici sono una cosa diversa da un albero.
La realtà è un'altra cosa.